U.P.R. “Tauleda”
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Il castello è antico quanto la stessa città di Durazzo. Nei secoli è stato distrutto e ricostruito più volte. Le mura di cinta di Durazzo nel loro tratto principale appartengono al periodo dell’Imperatore Anastasio (491-518) di origine della stessa città e si compongono di due parti centrali: l’Acropoli o il Castello alto e il Castello basso.
Nella parte del Castello alto aveva la sua sede il Duca di Durazzo e successivamente, quando la città era governata da feudatari albanesi (1368-1392), vi era la sede di Carlo e Giorgio Topia. L’acropoli aveva due porte che la collegavano al Castello basso, a quota 59 metri. Questo castello ha, secondo gli studi, due periodi di costruzione, nei quali assume la forma di un quadrato con lunghezza dei lati di 500 metri.
Le mura sono circondate di torri rotonde, quadrilateri e ottagonali ed in mezzo alle mura sono posizionate varie porte. Molto citata è la “Porta del Cavaliere” – la porta ad arco spezzato vicino all’Anfiteatro, dove sorgeva un grande monumento di bronzo dell’Imperatore Adriano. Il Castello di Durazzo è stato molto possente.
Malhu, di origine di Filadelfia di Palestina, si esprime così: “Il castello di Durazzo è posizionato su un’alta collina in genere invulnerabile”. La cronista bizantina Anna Komnena, nella sua opera “Alessiade” scriverà: “Il muro del Castello di Durazzo si regge e si appoggia su speroni di roccia. Essi sorgono intorno alla città in una quota di 11 piedi, quando sopra vi possono passare quattro o più cavalieri affianco all’un l’altro”. Mentre i cronisti turchi avrebbero affermato che il Castello di Durazzo “aveva di suo pari solo il cielo”, per come erano alte le sue mura.
Ai tempi dell’Imperatore Anastasio, il Castello di Durazzo era circondato da tre fila di poderose mura. Gli studiosi ritengono che la terza fila di queste mura sono i ruderi di Porto Romano, nei cui pressi si trovava inoltre un piccolo cantiere per la costruzione di vari tipi di navi.
Oltre alla Porta del Cavaliere nel Castello di Durazzo viene citata anche la “Grande Porta”, la “Porta del Mare”, ecc., altrimenti chiamate “musei all’aperto”, sulle cui mura si trovavano monumenti antichi, tracce delle quali sono tutt’oggi visibili.
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